CERTIFICAZIONE DI QUALITÀ RILASCIATA DALLA SOCIETÀ INGLESE PERRY JOHNSON INC. AGGIUDICAZIONE. ILLEGITTIMITÀ.

 

 

Il TAR Campania-Napoli, II sez., in accoglimento del ricorso proposto dalla seconda classificata, difesa dall’Avv. Antonio Ausiello, ha sentenziato l’annullamento dell’aggiudicazione  impugnata, per la carenza dei requisiti tecnico professionali richiesti dal disciplinare, poichè  l’impresa aggiudicataria aveva allegato a comprova un certificato di qualità UNI ISO 9001:2015 della PERRY JHONSON REGISTRARS INC. che, oltre ad essere inidoneo ad operare nel settore delle commesse pubbliche, trattandosi di società inglese – risulta accreditata per il settore IAF 39-24 -28 e non anche per il diverso settore EA 39, richiesto espressamente dalla lex specialis.

Parallelamente, è stato ritenuto fondato anche il secondo motivo di ricorso, con il quale  è stato dedotto  che la PERRY JOHNSON REGISTRARS, INC. risulta accreditata per le categorie IAF 39 e 24 dalla UKAS di nazionalità inglese, inidonea ad operare nel settore delle commesse pubbliche in Italia, dopo la BREXIT.

Infine, in accoglimento anche del terzo motivo di ricorso,  è stato statuito che in sede di gara sarebbe stato esibito, oltre a quello ISO 2001:2015, certificato rilasciato dalla MEC “OHSAS 18001:2007” N. ATT15062O REV00”, che è organismo di accreditamento accreditato da ACCREDIA al rilascio di certificazioni di qualità ISO 9001 nel solo settore IAF28 (costruzione), ma non anche per i sistemi UNI EN ISO 14001 e 9001:2015 per il settore oggetto di appalto, per cui “ Ne discende l’inidoneità della certificazione esibita  ad utilmente comprovare il possesso del requisito di capacità tecnica e professionale di cui al punto 6.3, lettera g) del disciplinare di gara”.

La sentenza in rassegna si innesta nel solco giurisprudenziale tracciato dal Supremo Consesso V Sezione con la sentenza n.4089 del  21 aprile 2023.

sentenza 202305438